Parlare di lavoro, entusiasmarsi e farlo col sorriso. È stata questa la sfida, accolta e vinta, dalla vicaria di Crispiano e Statte in occasione del secondo incontro di preparazione in vista della Giornata Diocesana della Gioventù del prossimo 28 Marzo a Taranto.
Il tema sul quale far riflettere i giovani e giovanissimi della suddetta vicaria è stato: mancanza di lavoro – creatività (coraggio del riscatto).
Lo scorso giovedì i ragazzi, accorsi numerosi al nuovissimo centro pastorale della parrocchia S. Francesco d’Assisi di Crispiano, hanno potuto toccare con mano quella che è la realtà lavorativa del territorio, ma anche una possibile via per evitare la stagnazione.
Preziosa la presenza di due ospiti: il dott. Danilo Colucci esperto consulente aziendale, e il dott. Nicola Fasano vicepresidente della “Custodes Artis s.c.a.r.l.”, cooperativa che gestisce le visite guidate all’interno del MU.DI. (Museo Diocesano di Arte Sacra).
Nel primo intervento, quello del dott. Colucci, si è analizzata la situazione lavorativa del territorio. Una situazione di crisi che qui al Sud ha delle percentuali di disoccupazione sopra la media nazionale.
Tra le cause di questa crisi strutturale c’è la globalizzazione che ha messo in competizione l’artigiano contro la multinazionale, così come ha permesso agli acquirenti di dettare le regole del mercato. Non è più l’imprenditore che produce un bene/servizio a dire al mercato: “io faccio questo, lo vuoi?”, ma è il mercato che chiede all’imprenditore: “io ho bisogno di questo, me lo fai?”.
Insomma, un mercato che detta le leggi, ma proprio perché è vasto (globale) ha la possibilità di essere sfruttato cercando la nicchia giusta.
Il secondo intervento, quello del dott. Fasano, ha sensibilizzato i ragazzi sulla possibilità di cercare nelle attività legate al turismo delle fonti di reddito. Taranto ha uno dei patrimoni artistici più belli della regione e forse della nazione. L’idea di organizzare tour guidati, concerti e manifestazioni culturali all’interno del Museo Diocesano è ciò che ha mosso il dott. Fasano e altri collaboratori alla creazione della cooperativa che gestisce il museo diretto da don Francesco Simone, per farne una fonte di reddito.
Dopo le due testimonianze i ragazzi dai 14 ai 17 anni si sono divisi in quattro gruppi e hanno risposto ad un test che li metteva a confronto con il mondo del lavoro. Il gruppo dei ragazzi dai 18 ai 30 anni è rimasto con il dott. Colucci, il quale ha messo alla prova la loro fantasia invitandoli, in dieci minuti, a tirar fuori delle idee che potessero avere anche un riscontro imprenditoriale. Delle nuove iniziative d’impresa, le cosiddette start-app. In soli dieci minuti sono nate cinque idee valide, legate al territorio ma rivolte ad un bacino d’utenza estero, alcune delle quali potrebbero anche realizzarsi concretamente nell’immediato futuro.
Insomma, l’impresa non ha più bisogno di terreni, capannoni e grandi macchinari per vivere e far vivere. Serve solo un’idea vincente.
Andrea Locorotondo