La Parola della Domenica

Commemorazione dei Santi

Parlando dei Santi che oggi commemoriamo parliamo di persone che hanno reso straordinaria la loro ordinarietà. Coloro che hanno cercato di vivere con coerenza la loro vita.
Ma in realtà in questa festa ricordiamo anche coloro che pur non facendo parte dell’elenco delle persone canonizzate sono comunque Santi davanti al cuore di Dio per la loro vita vissuta.
I Santi sono semplici uomini che hanno creduto nella Parola e hanno cercato di rendere la loro vita vangelo vivente, testimoniando giorno per giorno l’amore di Dio. Ecco che le Beatitudini parlando della vita di Gesù e del suo esempio facendo nascere il desiderio di metterci alla sequela , comminare dietro a Lui condividendo una vita capace di donarsi.
Un po’ ovunque, se si chiede quanti sono i comandamenti di Mosè, tutti sanno che sono dieci anche se comunque non si riesce a proclamarli in ordine . Ebbene, a malapena si trovano persone che sanno quante sono le beatitudini.Per religione tante volte intendiamo tutto ciò che l’uomo deve fare nei confronti di Dio; questo con Gesù è terminato. Con Gesù inizia una relazione nuova con Dio dove non conta solo ciò che l’uomo fa nei confronti di Dio, ma nella accoglienza di ciò che Dio fa per gli uomini. I dieci comandamenti dicono quello che dobbiamo fare per essere graditi a Dio le beatitudini invece sono la strada che Dio ci indica per arrivare a Lui.
È la strada che cerchiamo di percorrere che ci rende beati. Beati quelli che vedono il lato positivo delle persone, che credono nella redenzione dell’uomo, beati coloro che vivono con un cuore semplice, essenziale, trasparente. Beati perché, anche se non se ne accorgono, testimoniano Dio che è in loro.
Ma questo giorno di festa anticipa anche il ricordo dei nostri fratelli che contemplano il Volto di Dio
Quello che noi ricordiamo di loro sono i piccoli gesti, la voce gli sguardi tutto ciò che hanno trasmesso, il loro affetto per noi. I loro sguardi preoccupati le loro mani strette a noi. Ricordare i defunti significa ringraziare Dio per il dono di averli avuti nella nostra vita. Nonostante il dolore che proviamo per la loro lontananza fisica li ritroviamo nei nostri sguardi in quello che ci hanno insegnato, nei nostri gesti , perché è lì che hanno lasciato il segno del loro passaggio ma soprattutto della loro presenza costante nella nostra vita. Due celebrazioni cariche di emozioni che apparentemente distinte in realtà unite dall’unico amore che è Dio. Quell’amore che vogliamo raggiungere e quell’amore che in tutta la nostra vita siamo impegnati a donare. Auguri a tutti e fatevi santi!

Don Mimmo Rizzo