La Parola della Domenica

XXX domenica tempo ordinario anno A

Questa domenica l’interlocutore di Gesù è un dottore della Legge, che vuole metterlo in difficoltà. C’era un dibattito tra i rabbini che riguardava il “grande precetto”. Nella Legge c’erano ben 613 comandamenti grandi e piccoli. L’osservanza del sabato, era considerato il comandamento più importante. A Gesù viene chiesto qual è il comandamento più grande. Qualunque fosse stata la sua risposta avrebbero trovato motivo per accusarlo. Gesù ancora una volta mette al centro della discussione le parole della scrittura: “ Tu amerai il Signore, tuo Dio” e “ Amerai il tuo prossimo come te stesso”. La novità sta nel fatto che Gesù unisce queste due espressioni. Amare dunque, Dio e il prossimo. Ma insegna anche come amare. Beh il tema di questa domenica potremmo dire è abbastanza “scottante” amare il prossimo e Dio, in realtà già e complicato amare se stessi e ancora prima capire cosa significa amare figuriamoci il prossimo e addirittura Dio che è amore. Rischiamo di fare con Lui “brutta figura”. Un piccolo indizio ci viene dal vangelo quando dice . “con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. E il prossimo come te stesso.
Quindi amare coinvolge ogni singolo aspetto della persona , dalla testa al cuore, amare significa far entrare l’altro nella propria vita.
Non basta amare tanto per amare, non basta amare al risparmio o “ a modo proprio” giusto per calmare la proprio coscienza . Occorre amare con tutto se stessi, con la totalità. Amare il prossimo come si ama se stessi e cioè prendersene cura, avere attenzioni concrete, fare di tutto che l’ altro sia felice. Ricordando le parole di Don Bosco possiamo dire che non basta amare se l’altro non si accorge di essere amato. Diventa necessario quindi parlare lo stesso linguaggio . L’amore non si impara una volta per sempre, imparate ad amore è una capacità che cresce man mano che il tempo passa, Ci illudiamo di essere capaci ad amare, ma la vie esperienze positive ma anche quelle sbagliate contribuiscono a cambiare dentro di noi l’amore per noi stessi quindi per gli altri e per Dio. L’amore cambia così come cambiamo anche noi , può diventare disinteressato o opportunista , può essere un dono o anche un modo per assoggettare gli altri a noi. Dipende tutto da quanto amiamo noi stessi nella massima libertà. Una cosa è certa , siamo tutti capaci di amare perché siamo da Dio amati per primo, e non perché lo meritiamo o ne siamo degni ma semplicemente perché siamo suoi figli. Ci ama così come siamo senza cambiarci ed è questa la bellissima notizia per noi che tentiamo di cambiare sempre gli altri rendendoli a nostra immagine . Piano piano giorno dopo giorno è importante misurarsi con questa realtà fondamentale che ci appartiene e ci ricorda che esistiamo per un fine molto chiaro, testimoniare gratuitamente quell’amore che ci ha resi capaci di donarci all’altro. Non ne saremo sempre capaci e neanche perfetti ma l’importante è farsi dono avere come Gesù il coraggio di metterci nelle mani dell’altro.

Don Mimmo Rizzo