“Il cuore della Polonia” – All’ombra dei grandi santi

Secondo incontro di preparazione alla GMG

Tre “campioni” della Storia e della spiritualità polacca prendono per mano i giovani tarantini per accompagnarli fino alla XXXI Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Cracovia nel mese di luglio: Santa Edvige, regina di Polonia dal 1384 al 1399; San Massimiliano Kolbe, martire nel campo di concentramento di Auschwitz; beato Jerzy Popiełuszko, sacerdote, sostenitore del movimento operaio Solidarność, assassinato per la sua opposizione al regime comunista il 19 ottobre 1984.
All’ombra di questi tre giganti, il 19 gennaio scorso presso il seminario arcivescovile di Poggio Galeso, si è tenuto il secondo incontro di formazione per i giovani dell’Arcidiocesi in preparazione alla GMG, che ha mirato a fornire a tutti alcune pillole di Storia e spiritualità della Nazione polacca.
La serata si è aperta sulle note dell’inno della GMG, eseguito dagli Akusimba nella versione italiana elaborata da Valerio Ciprì, storico membro del Gen Rosso. A seguire, dopo la presentazione del logo della GMG a cura di don Martino Mastrovito, l’incontro è entrato nel vivo.
Tre personaggi differenti, quelli scelti per l’occasione; differenti per epoca e inclinazioni ma tutti ugualmente significativi.
Edvige fu venerata come santa dai polacchi già in vita. Donna piissima, fu attenta alla cultura, promuovendo la rifondazione dell’Università di Cracovia (la stessa Università in cui studiò, tra gli altri, Niccolò Copernico), ma gli storici le assegnano un ruolo chiave soprattutto per il suo matrimonio con il principe lituano Jagello; prima di raggiungerlo all’altare, infatti, Edvige pose una condizione: tutti i principi lituani dovevano farsi battezzare. Con questo atto, Edvige permise di portare il confine della Chiesa latina alle soglie di Mosca. In tempi di Anno Santo, poi, merita di essere ricordata la richiesta fatta dalla regina a Papa Bonifacio IX (e da questi esaudita) di poter celebrare in patria il Giubileo del 1390, per non esporre i pellegrini al pericoloso viaggio verso Roma.
Avanzando di poco più di cinque secoli incontriamo fra Massimiliano Kolbe. Tutti conoscono l’episodio del suo martirio, quando il “prete cattolico” offrì la sua vita in cambio di quella di un padre di famiglia destinato alla morte nel bunker della fame. Merita di essere riscoperta, però, la figura di Massimiliano prima di divenire l’internato 16670. Appassionato di scienza, sognava di progettare un razzo per portare l’uomo sulla Luna (!). Nel 1917 fondò la Milizia dell’Immacolata, con lo scopo di diffondere il messaggio del Vangelo attraverso l’editoria, prima con i giornali, poi anche con la radio. Missionario in Giappone, tornò in Polonia all’alba della guerra e fu catturato dopo aver rifiutato di collaborare con il regime.
Qualche decennio più tardi incontriamo don Jerzy Popiełuszko. Giovane sacerdote, la sua vita cambiò quando gli venne chiesto di celebrare la Messa nelle acciaierie di Varsavia, in sciopero. Da allora don Jerzy divenne un punto di riferimento per i manifestanti e le sue prediche (sia in occasione dei pellegrinaggi degli studenti, sia in occasione delle “Messe per la patria”) venivano trasmesse in tutta Europa. Fu eliminato dal regime come molti altri oppositori scomodi. La sua beatificazione è stata celebrata nel 2010.
Con l’auspicio di poter seguire le orme di questi grandi santi, i presenti si sono dati appuntamento al 21 aprile per l’ultimo incontro di formazione, che sarà tenuto da mons. Oder Slawomir, postulatore della causa di canonizzazione di Giovanni Paolo II.

Alessandro Greco