Cittadinanza attiva: impegno o disimpegno?

Questo il tema che ci è stato affidato dalla Consulta giovanile diocesana: niente di più vicino alle problematiche del nostro Quartiere Paolo VI.[su_custom_gallery source=”media: 1098,1099,1100,1101,1102,1103,1104″ limit=”18″ link=”lightbox” width=”90″ height=”90″ title=”never”]Nella cornice del salone parrocchiale della parrocchia s. Massimiliano Kolbe, ci siamo ritrovati giovani, giovanissimi e animatori (giovani da più anni), per il programmato incontro in preparazione alla prossima GMG diocesana. Un bel gruppo di giovani tra i 12 e i 20 anni delle quattro parrocchie collocate ai quattro angoli del quartiere e “dell’Aquilone,” (Associazione Vides) tenuto dalle suore Salesiane, che operano su tutto il territorio del Quartiere. E’ il terzo appuntamento di questo anno.
Il primo spunto di approfondimento ce lo offrono alcuni volontari della Croce Rossa. Cittadini attivi che da tempo spendono le loro energie, la loro voglia di donarsi e il loro tempo per soccorrere, per informare e prevenire. Altro che disimpegno!

Un secondo spunto è partito dalla visione di uno spezzone del film “Passa il favore”, un pellicola interessante, la cui la scena chiave si svolge in una classe di scuola media, attorno a una domanda che il prof di turno lancia ai ragazzi: “Cosa posso fare io per cambiare questo mondo?” e lì un ragazzino stimola il prof e i suoi compagni a fare “favori” agli altri … attivando una catena di “favori”. Il finale e drammatico: il ragazzino, per un gesto di coraggio, perde la vita. Tutto si paga, anche la cittadinanza attiva non è esente da sofferenze, incomprensioni, critiche e sacrifici.

Terzo spunto. Allora contano i piccoli gesti di ogni giorno di ordinaria cittadinanza, sì proprio quei gesti semplici che tutti sanno , scontati, che stimolano i giovani abituati a sentire “lontani” le azioni di volontariato o di cura del creato o addirittura a vivere una forte dicotomia tra la teoria e la prassi. I mille gesti quotidiani, piccoli e nascosti, che sono importanti quanto le grandi opere.
E la consulta vicariale si è inventata l’operazione ecologica AMIU. Niente a che vedere con la nostra Azienda municipalizzata alla quale non vogliamo sostituirci. Abbiamo preso in prestito solo la sigla per farla nostra: A = Attiviamoci M= per un Mondo I= più integro U= e più Unito
A ciascuno vengono dati tre fogli bianchi e un cuore di carta di colore rosso: serviranno per focalizzare bene l’impegno. Perché tre fogli? Uno per scrivere “Mi impegno a fare…” concretamente; un altro “Mi impegno a cambiare…” qualcosa dentro di me, il terzo “Mi impegno a non fare…”
Tre biglietti, tre contenitori per la raccolta… “differenziata” …degli impegni che ciascuno ha assunto anonimamente. Al termine della differenziata, il mondo lo cambio se anch’io dico “I Care”, mi sta a cuore, perciò su quel cuore rosso ognuno ha scritto il proprio impegno, il proprio piccolo passo per cambiare il mondo da cittadino attivo.
Ripartiamo dopo una serata ricca di sollecitazioni ma anche che ci farà guardare al nostro territorio con occhi diversi, con un’attenzione particolare e con un cuore che ci farà vedere al di là delle apparenze. Prossimo appuntamento è per il 28 marzo, in pieno centro città a Taranto per la GMG diocesana con altri giovani che di persona si stanno impegnando perché il mondo cambi, almeno un po’.

p. Saverio Zampa e sr. Antonella Pappada